Leggere l’etichetta

CONOSCERE I VALORI DELL’ACQUA

Leggere l’etichetta riportata sulle bottiglie d’acqua è spesso complesso se non si conoscono le sue componenti. Ogni acqua minerale ha una composizione diversa in base al contenuto e alla quantità di sali minerali disciolti al suo interno.

Per individuare quella più adatta al nostro organismo, è importante conoscere le sue caratteristiche e le sue proprietà. L’etichetta infatti rappresenta una guida preziosa per scegliere al meglio.

Ma cos’è l’acqua minerale? Per la legge italiana, possono essere definite minerali tutte quelle acque che hanno origine da falde sotterranee e sorgenti naturali.
Devono, però, possedere caratteristiche igieniche favorevoli alla salute, come stabilito dalle direttive della Comunità Europea. Solo dopo una serie di analisi chimiche, fisiche e batteriologiche, l’acqua è pronta per essere imbottigliata e commercializzata.
Secondo le norme vigenti, l’acqua deve essere imbottigliata così come sgorga dalla sorgente, ed è vietato qualsiasi trattamento chimico che possa alterare la sua composizione. Fa eccezione la possibilità di addizionare l’acqua minerale con anidride carbonica per renderla gassata.

Come orientarsi nel mondo delle Etichette?

Non sempre si riescono ad interpretare le informazioni contenute sulle etichette dell’acqua.
I valori riportati sull’etichetta, però, costituiscono un importante strumento per capire meglio cosa scegliamo di bere.

Cosa troviamo sull’etichetta? Al suo interno sono riportati il nome della fonte e dell’imbottigliatore, la data di imbottigliamento e la data di scadenza, il codice a barre, il lotto di produzione, la quantità di acqua contenuta.

Inoltre vengono elencati una serie di valori, che se compresi, possono aiutarci a scegliere fra le numerose acque minerali presenti in commercio. Il consumo di un’acqua minerale piuttosto che un’altra può contribuire a mantenere al meglio il nostro benessere fisico.

Vediamo insieme alcuni parametri più comuni, che possono guidarci nella scelta migliore per noi.

IL RESIDUO FISSO

Esprime la concentrazione di sali disciolti in acqua (mineralizzazione) in mg/L. Nelle acque minerali il residuo fisso permette di classificare le acque minerali.
La classificazione prevista dal Decreto Lgs. 105/92 è la seguente:

  • minimamente mineralizzata: fino a 50 mg/L
  • oligominerale o leggermente mineralizzata: da 50 a 500 mg/L
  • ricca di sali minerali: oltre 1500 mg/L
  • mediamente mineralizzata: da 500 a 1500 mg/L

Minimamente mineralizzata.
È un’acqua leggera al palato, con un basso contenuto di sali minerali, in particolar modo di sodio. Stimola naturalmente la diuresi e non affatica i reni, ideale per il consumo quotidiano. Quest’acqua viene spesso raccomandata per l’alimentazione dei neonati. Rappresenta circa il 9% delle acque minerali italiane presenti in commercio.

Oligominerale o Leggermente mineralizzata.
Svolge un’ottima azione diuretica, è indicata in caso di pressione alta e di ipertensione perché la concentrazione di sodio risulta minima.

Mediominerale.
Queste acque contengono sali in percentuale considerevole e vanno bevute alternandole con acque più leggere. Hanno un’elevata capacità di reintegrare i liquidi e i minerali persi con la sudorazione. Perfette nell’alimentazione degli sportivi, durante l’attività fisica o in estate, in cui occorre reintegrare i liquidi ed i minerali persi.

Ricca di sali minerali.
Sono acque molto ricche di sali, da bere a scopo terapeutico. Per evitare sintomi da sovradosaggio è bene acquistarla solo sotto consiglio medico.

E

AMMONIO

L’ammoniaca può essere naturalmente presente nell’ambiente e può aumentare per i contributi dell’attività antropica.
Ha un valore massimo consigliato di 0,50 mg/L.

E

ARSENICO

È un elemento presente nelle rocce, nei minerali e nel suolo.
Il D.lgs. n. 31/2001 stabilisce un limite di legge per l’arsenico di 10 µg/l..

E

BICARBONATI

Sono naturalmente presenti nell’acqua per effetto dell’equilibrio carbonato.
Il D.lgs. n. 31/2001 non prevede un limite per il parametro bicarbonati nell’acqua potabile.

E

CALCIO

La presenza di calcio nell’acqua è dovuta al discioglimento dei minerali. Il calcio contribuisce in maniera rilevante alla durezza totale dell’acqua.
Il D.lgs. n. 31/2001 non prevede un limite per il parametro calcio nell’acqua potabile.

E

CLORURO RESIDUO

L’acqua erogata viene disinfettata per avere la garanzia che vengano rispettati i requisiti microbiologici prescritti dal D.Lgs. 31/2001.
Il parametro Cloro residuo, che è la quantità di disinfettante rimasta nell’acqua al momento dell’analisi, è un parametro indicatore con un valore massimo consigliato di 0,2 mg/L.

E

CLORURI

Lo ione cloruro è ampiamente distribuito in natura sotto forma di sali di sodio (NaCl), potassio (KCl) e di calcio (CaCl2).
Il cloruro aumenta la conducibilità elettrica delle acque e conseguentemente il residuo fisso. Il valore massimo consigliato è di 250 mg/L.

E

CONDUCIBILITÀ

Misura la presenza, più o meno abbondante, di sali minerali. I sali disciolti nell’acqua consentono il passaggio della corrente elettrica: un valore alto di conducibilità è indice di un’elevata quantità di sali minerali disciolti in acqua.
L’unità di misura è il micro Siemens per centimetro (µScm-1) e il valore massimo consigliato è di 2.500 µScm-1.

E

DUREZZA

La durezza è una caratteristica naturale dell’acqua, strettamente legata alla presenza di ioni calcio e magnesio nell’acqua. Per misurarla viene usato il Grado Francese (°F), che corrisponde a 10 mg/l di carbonato di calcio. Il valore consigliato è compreso tra 15 e 50 °F.
In base al grado di durezza dell’acqua, questa può essere classificata in: leggera o dolce (durezza inferiore a 15°F), mediamente dura (durezza compresa tra 15 e 30°F) e dura (durezza superiore a 30°F)

E

FLORURI

Il fluoro si trova in natura nei minerali ed è presente nell’acqua, negli organismi animali e vegetali principalmente sotto forma di ione fluoruro. Il D.lgs. n. 31/2001 stabilisce un limite di legge per i fluoruri di 1,50 mg/L.

E

MAGNESIO

Il magnesio si trova naturalmente nei minerali e, disciolto nell’acqua, contribuisce, come il Calcio, alla durezza totale. Il D.lgs. n. 31/2001 non prevede un limite per il parametro magnesio nell’acqua potabile.

E

MANGANESE

È uno dei metalli più abbondanti nella crosta terrestre, e in particolari condizioni ambientali è presente in misura abbondante nelle acque di falda. Il valore massimo consigliato di 50 µg/L.

E

NITRATI

Sono composti presenti nella acque sia per effetto di fenomeni naturali sia come conseguenza delle attività dell’uomo. Il D.lgs. n. 31/2001 stabilisce un limite di legge per i nitrati di 50 mg/L.

E

NITRITI

Sono composti derivanti dalla degradazione dei nitrati.
Il D.lgs. n. 31/2001 fornisce un limite di legge per i nitriti di 0,50 mg/L.

E

PH

CONCENTRAZIONE IONI IDROGENO
È una grandezza fisica che indica l’acidità (pH inferiore a 7) o la basicità (pH superiore a 7) di un liquido. È inserito tra i parametri indicatori, con valore consigliato compreso tra 6,5 e 9,5.

E

POTASSIO

Il potassio è un elemento essenziale nella dieta di piante ed animali, presente naturalmente nell’ambiente naturale. Il D.lgs. n. 31/2001 non prevede un limite per il parametro potassio nell’acqua potabile.

E

SODIO

Il sodio è un elemento essenziale per l’organismo ed è abbondante nei composti naturali.
Il valore massimo consigliato di 200 mg/L.

E

SOLFATI

I solfati sono presenti in natura in numerosi minerali e di conseguenza anche nell’acqua potabile. Il solfato è inserito tra i parametri indicatori, con valore massimo consigliato di 250 mg/L.

Non è facile orientarsi, per questo è consigliabile consultare il proprio medico.
L’obiettivo è riuscire a bilanciare le carenze del nostro organismo con l’acqua minerale più adatta a noi e al nostro corpo.